top of page

SERVIZIO CIVILE: UN'EVOLUZIONE LUNGA 50 ANNI

Il 15 dicembre celebriamo la Giornata Nazionale del Servizio Civile Universale. In una data così significativa è uscito il Bando 2023 con oltre 71.550 posti per i futuri operatori volontari, realizzando un record per il numero più alto mai presentato in un solo anno. A completare questa giornata piena di eventi, quest’anno si aggiunge anche il festeggiamento del 50° anniversario dalla Legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare, ovvero il primo passo verso quello che oggi chiamiamo Servizio Civile Universale.
Nell’articolo racconteremo il percorso di evoluzione di questi 50 anni e cosa è oggi, per tanti giovani, il Servizio Civile Universale.

Vieni a conoscere il nuovo bando con noi, al link: https://www.serviziocivile.org/progetti-attivi/

Partiamo da quest’ultima parola: Universale. Il Servizio Civile nasce in realtà come sostitutivo al servizio militare, e nel suo percorso diventa prima Servizio Civile Nazionale, viene poi aperto alle donne, reso su base volontaria e aperto ai cittadini stranieri. Diventa quindi Universale solo nel 2017, questo è il passo indispensabile che lo ha reso accessibile a tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni.

Non c’è da stupirsi della mutabilità che ha contrassegnato questi 50 anni, perché l’essenza del servizio civile, soprattutto col nuovo millennio, si è progressivamente adattata alle richieste dei giovani e ai bisogni dei cittadini. In 50 anni, infatti, questa forma di volontariato ha continuamente cambiato nome, forma e regole, restando sempre molto coinvolgente per i giovani, tanto da attirarne ogni anno tra 100mila e i 120mila. Ad oggi, si contano più di 1,2 milioni di ragazzi inclusi in innumerevoli progetti, e in una storia che li riunisce ai volenterosi che fecero modo di far riconoscere l’obiezione di coscienza con la Legge Marcora nel 15 dicembre 1972.

In occasione di questo evento il nostro volontario Matteo ha incontrato con un gruppo di giovani volontari il Ministro dello sport e dei Giovani Andrea Abodi.

Il servizio civile oggi opera in difesa e a tutela del bene comune e ogni progetto è accompagnato dai suoi valori fondanti, tra cui: solidarietà, gratuità, cittadinanza attiva e partecipazione benefica alla collettività. Negli anni si sono aggiunti a questi nuovi compiti, tra cui evidenziamo il progresso, la partecipazione, la formazione e l’informazione della popolazione. Anche gli ex-volontari contribuiscono all'educazione dei cittadini, contribuendo così allo sviluppo sociale delle comunità in cui operano, non solo locali e nazionali, ma anche internazionali.

Negli ultimi anni il servizio civile si è inoltre ramificato in diversi e nuovi ambiti: ambientale, digitale, estero e regionale. Questi sono i nomi di solo alcune dei settori di attività che il servizio offre, motivo per cui lo riconosciamo come un vero e proprio “motore di sostenibilità”, termine di Filippo Salone. È proprio da lui che viene riconosciuto il legame tra la Legge Marcora del 1972 e l’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030.

Questo si prefigge il compito di promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, lavoro portato avanti da migliaia di volontari ogni anno, inclusi i giovani informatori digitali. In cosa si tradurrà il lavoro di questi ultimi? Nel 2023 si prevede che 9.700 informatori digitali verranno formati per sostenere gli sforzi di inclusione digitale e istruire 1 milione di cittadini su come accedere alla nuova Pubblica Amministrazione, oggi digitalizzata. Questo significherà un notevole aumento della qualità della vita.

Sicuramente si può affermare che, nello spirito del Servizio Civile, ragazzi e ragazze si dedicano alla comunità grazie alle armi della solidarietà. L’obiettivo è quindi sostenere e rafforzare il volontariato, dal locale all’internazionale. Questo viene ricordato anche da Papa Francesco, che in occasione del cinquantenario ha incontrato mille giovani volontari per rivolgergli queste parole: "Ho trovato tre cose molto belle nella società italiana, nella Chiesa italiana, e una di queste è il volontariato. Voi avete un volontariato forte, forte! Andate avanti in questa spiritualità del volontariato che ci fa aiutare tanto, uno con l’altro, ci unisce pure!".

È quindi con il senso di unione nella vita sociale in mente che guardiamo al presente, e soprattutto al futuro, per rendere il settore pubblico più inclusivo e uno strumento per promuovere i diritti umani e la pace, l'educazione civica e favorire le esperienze di sviluppo giovanile.

bottom of page