top of page

ERASMUS E SERVIZIO CIVILE – GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'EDUCAZIONE

Foto di http://www.loucalg.com

In occasione della Giornata internazionale dell'educazione, che ricorre il 24 gennaio, vogliamo riportare un viaggio fatto a novembre da quattro volontari del Servizio Civile. 

In questo articolo Giulia e Daniele ci racconteranno la loro esperienza in questo progetto Erasmus.

Speriamo che possa essere di spunto per creare altre occasioni simili e coinvolgere sempre più giovani in nuove attività formative!

 

Iniziamo con Giulia.

Il progetto, chiamato Social Healthwork, consisteva in un Erasmus della durata di 9 giorni a Pau, un paesino francese a circa 1 ora da Lourdes.

Eravamo in totale una ventina di ragazzi e ragazze provenienti da Italia, Portogallo, Grecia, Francia e Romania. 

Il tema centrale del progetto era la salute mentale collegata all'utilizzo dei Social Network. Tutte le attività si basavano su questa tematica e l'obiettivo principale era di valorizzare l'utilizzo consapevole del network, soprattutto di aumentare la consapevolezza della relazione tra l'utilizzo dei social e la salute mentale. Tutto questo cercando di sviluppare un pensiero critico

Il progetto è stato organizzato dall'associazione francese Rakonto e tutte le attività erano coordinate da un ragazzo francese e una ragazza portoghese, Coco e Inês. 

A metà novembre siamo partiti da Roma fino ad arrivare a Pau. Qui già dai primi giorni abbiamo iniziato a svolgere diverse attività, via via più complesse e profonde.

Tutto è iniziato con dei giochi per rompere il ghiaccio e conoscerci fino a svolgere moltissime attività interessanti e interattive come delle rappresentazioni teatrali. Nelle rappresentazioni avevamo una storia e, divisi in gruppi, ognuno doveva interpretare un personaggio. L'obiettivo era pensare a un social network che fosse ideale per noi e creare un messaggio pubblicitario per farlo conoscere. 

Abbiamo poi parlato del pensiero critico, di cosa significasse per noi la salute mentale, di quanto e se i social network influenzassero la nostra vita

L'attività che mi ha colpito di più è stata quella in cui eravamo seduti in cerchio e dovevamo passarci un gomitolo di lana. Ogni volta che una persona riceveva il gomitolo doveva dire una sua qualità che avrebbe potuto aiutare il gruppo durante l'esperienza. Alla fine il gomitolo aveva formato una stella con tante punte quanto il numero di noi ragazzi: è stato il momento in cui ognuno è riuscito ad aprirsi per aiutare gli altri ed è quella che mi è piaciuta maggiormente. Anche la rappresentazione teatrale mi è piaciuta molto in quanto mi ha permesso di superare la mia timidezza

In ogni caso, ogni giorno si creavano nuovi spunti di riflessione e ognuno di noi era in grado di esprimere il proprio parere. In più, tutte le sere avevamo una serata interculturale in cui ogni gruppo presentava la cultura e la cucina del proprio paese d'origine. Abbiamo quindi avuto la serata francese, quella italiana, quella greca, quella portoghese e quella rumena. 

L'aspetto più entusiasmante è stato sicuramente quello di vivere in un ambiente multiculturale in cui, oltre a condividere la cultura, le tradizioni e la lingua, ho fatto molte nuove amicizie creando un bellissimo rapporto con gli altri, soprattutto con alcune ragazze portoghesi con cui ho mantenuto i contatti. 

Un’altra novità per me è stato l’alloggio: dormivamo in dei bungalow in mezzo alla natura, per questo dovevamo avere spirito di adattamento. Il posto era magnifico e la vicinanza al lago ha reso tutto magico. Inoltre abbiamo avuto un giorno libero per visitare Pau, veramente carina e molto caratteristica. 

È stata un'esperienza stimolante sotto tutti i punti di vista che sicuramente consiglierei ad altri ragazzi perché mi ha permesso di allargare i miei orizzonti e di arricchirmi, come in generale permettono di fare i viaggi, e di conoscere delle persone speciali. 

Penso che questo viaggio si colleghi benissimo alla Giornata internazionale dell’Educazione perché l’esperienza è stata formativa sotto tanti punti di vista, non solo ho appreso cose sui social e sulla salute mentale, ma ho sviluppato spirito critico, superato la mia timidezza e imparato quanto possano arricchire i rapporti interpersonali. Coco e Inês sono stati fantastici educatori perché hanno permesso tutto ciò creando coesione in pochi giorni in un gruppo internazionale.   Uno dei principi fondamentali alla base del progetto è stato proprio quello di rispettare e accettare l'altro senza giudicarlo, di potersi esprimere liberamente senza paura e di aiutare l'altro quando possibile. A chi si chiede se fare o meno questa esperienza consiglio vivamente: fatela!

 

Daniele, vuoi aggiungere qualcosa?

 

Aggiungerei che per me la parte più interessante del viaggio è stata partecipare ad una sala animazione con vari giochi ed eventi. Qui abbiamo svolto tante attività che mi sono piaciute, forse quelle che mi hanno preso di più consistevano nella creazione di cartelloni e nella realizzazione di giochi di gruppo.

Vedo poi un collegamento tra questa esperienza, la Giornata internazionale dell’Educazione e i miei piani futuri: quest’estate punto a diventare parte dello staff in una località turistica come animatore. Il gruppo che si occupa della selezione del personale ha decenni di esperienza nel settore quindi intendo presentarmi sia con un buon curriculum sia dimostrare tutto quello che ho imparato in questo viaggio, è stato molto formativo sul piano professionale e personale. Questo per me sarebbe il mio primo viaggio-lavoro all’estero in totale autonomia. Quello di Lourdes è stato il mio primo viaggio senza famiglia e amici. 

In occasione della Giornata internazionale dell'educazione, che ricorre il 24 gennaio, vogliamo riportare un viaggio fatto a novembre da quattro volontari del Servizio Civile.

In questo articolo Giulia e Daniele ci racconteranno la loro esperienza in questo progetto Erasmus.

Speriamo che possa essere di spunto per creare altre occasioni simili e coinvolgere sempre più giovani in nuove attività formative!

 

Iniziamo con Giulia.

Il progetto, chiamato Social Healthwork, consisteva in un Erasmus della durata di 9 giorni a Pau, un paesino francese a circa 1 ora da Lourdes. Eravamo in totale una ventina di ragazzi e ragazze provenienti da Italia, Portogallo, Grecia, Francia e Romania. 

Il tema centrale del progetto era la salute mentale collegata all'utilizzo dei Social Network. Tutte le attività si basavano su questa tematica e l'obiettivo principale era di valorizzare l'utilizzo consapevole del network, soprattutto di aumentare la consapevolezza della relazione tra l'utilizzo dei social e la salute mentale. Tutto questo cercando di sviluppare un pensiero critico

Il progetto è stato organizzato dall'associazione francese Rakonto e tutte le attività erano coordinate da un ragazzo francese e una ragazza portoghese, Coco e Inês. 

A metà novembre siamo partiti da Roma fino ad arrivare a Pau. Qui già dai primi giorni abbiamo iniziato a svolgere diverse attività, via via più complesse e profonde.

Tutto è iniziato con dei giochi per rompere il ghiaccio e conoscerci fino a svolgere moltissime attività interessanti e interattive come delle rappresentazioni teatrali. Nelle rappresentazioni avevamo una storia e, divisi in gruppi, ognuno doveva interpretare un personaggio. L'obiettivo era pensare a un social network che fosse ideale per noi e creare un messaggio pubblicitario per farlo conoscere. 

Abbiamo poi parlato del pensiero critico, di cosa significasse per noi la salute mentale, di quanto e se i social network influenzassero la nostra vita

L'attività che mi ha colpito di più è stata quella in cui eravamo seduti in cerchio e dovevamo passarci un gomitolo di lana. Ogni volta che una persona riceveva il gomitolo doveva dire una sua qualità che avrebbe potuto aiutare il gruppo durante l'esperienza. Alla fine il gomitolo aveva formato una stella con tante punte quanto il numero di noi ragazzi: è stato il momento in cui ognuno è riuscito ad aprirsi per aiutare gli altri ed è quella che mi è piaciuta maggiormente. Anche la rappresentazione teatrale mi è piaciuta molto in quanto mi ha permesso di superare la mia timidezza.

In ogni caso, ogni giorno si creavano nuovi spunti di riflessione e ognuno di noi era in grado di esprimere il proprio parere. In più, tutte le sere avevamo una serata interculturale in cui ogni gruppo presentava la cultura e la cucina del proprio paese d'origine. Abbiamo quindi avuto la serata francese, quella italiana, quella greca, quella portoghese e quella rumena. 

L'aspetto più entusiasmante è stato sicuramente quello di vivere in un ambiente multiculturale in cui, oltre a condividere la cultura, le tradizioni e la lingua, ho fatto molte nuove amicizie creando un bellissimo rapporto con gli altri, soprattutto con alcune ragazze portoghesi con cui ho mantenuto i contatti. 

Un’altra novità per me è stato l’alloggio: dormivamo in dei bungalow in mezzo alla natura, per questo dovevamo avere spirito di adattamento. Il posto era magnifico e la vicinanza al lago ha reso tutto magico. Inoltre abbiamo avuto un giorno libero per visitare Pau, veramente carina e molto caratteristica. 

È stata un'esperienza stimolante sotto tutti i punti di vista che sicuramente consiglierei ad altri ragazzi perché mi ha permesso di allargare i miei orizzonti e di arricchirmi, come in generale permettono di fare i viaggi, e di conoscere delle persone speciali. 

Penso che questo viaggio si colleghi benissimo alla Giornata internazionale dell’Educazione perché l’esperienza è stata formativa sotto tanti punti di vista, non solo ho appreso cose sui social e sulla salute mentale, ma ho sviluppato spirito critico, superato la mia timidezza e imparato quanto possano arricchire i rapporti interpersonali. Coco e Inês sono stati fantastici educatori perché hanno permesso tutto ciò creando coesione in pochi giorni in un gruppo internazionale. Uno dei principi fondamentali alla base del progetto è stato proprio quello di rispettare e accettare l'altro senza giudicarlo, di potersi esprimere liberamente senza paura e di aiutare l'altro quando possibile. A chi si chiede se fare o meno questa esperienza consiglio vivamente: fatela!

 

Daniele, vuoi aggiungere qualcosa?

 

Aggiungerei che per me la parte più interessante del viaggio è stata partecipare ad una sala animazione con vari giochi ed eventi. Qui abbiamo svolto tante attività che mi sono piaciute, forse quelle che mi hanno preso di più consistevano nella creazione di cartelloni e nella realizzazione di giochi di gruppo.

Vedo poi un collegamento tra questa esperienza, la Giornata internazionale dell’Educazione e i miei piani futuri: quest’estate punto a diventare parte dello staff in una località turistica come animatore. Il gruppo che si occupa della selezione del personale ha decenni di esperienza nel settore quindi intendo presentarmi sia con un buon curriculum sia dimostrare tutto quello che ho imparato in questo viaggio, è stato molto formativo sul piano professionale e personale. Questo per me sarebbe il mio primo viaggio-lavoro all’estero in totale autonomia. Quello di Lourdes è stato il mio primo viaggio senza famiglia e amici. 

bottom of page